Come si identificano le stazioni lontane

 

Anche chi conosce bene le lingue straniere rischia di trovarsi in difficoltà durante l'ascolto delle bande internazionali delle onde corte; la conoscenza delle lingue gli permetterà comunque di "catturare" più facilmente le stazioni molto lontane (o stazioni DX). La non conoscenza delle lingue non è comunque un ostacolo grave, e in poco tempo anche il neofita è in grado di individuare con certezza le varie lingue, e addirittura di comprenderne anche alcune parole e determinate frasi. I consigli che seguono sono utili per individuare le stazioni e anche per imparare le lingue almeno un poco. A parte l'aiuto proveniente dalla conoscenza delle lingue, l'identificazione delle stazioni può avvenire mediante trucchetti quali l'individuazione dei comunicati commerciali, dei segnali di intervallo o dei segnali or ari.

L'inglese

Circa due terzi delle più importanti stazioni broadcasting trasmettono in inglese e l'inglese è infatti in quasi tutto il mondo la seconda lingua. Oltre ai paesi anglosassoni, trasmettono in inglese il Sud Africa, il Giappone e l'India; trasmettono parzialmente in inglese quasi tutti i paesi arabi, l'Ecuador, la Thailandia, la Cina e Formosa. La lingua inglese può essere anche ascoltata da stazioni della banda tropicale che la utilizzano per trasmissioni locali e dalle stazioni di parecchi stati dell'Africa centrale e dell'Estremo Oriente.

Inoltre si può certamente affermare che quasi la totalità delle emittenti con un servizio internazionale hanno delle trasmissioni in inglese. Non bisogna poi dimenticare i cosiddetti "World Service" (della BBC, Radio Mosca,...) cioè un programma in inglese irradiato 24 ore al giorno e ricevibile, secondo le intenzioni delle emittenti, in tutto il globo.

L'ascoltatore più attento riuscirà, con un po' di esercizio, a distinguere anche le differenze di pronuncia tra un americano e un inglese o tra un australiano e un sudafricano, e in questo modo potrà identificare più rapidamente le emittenti.

Lo spagnolo

Anche lo spagnolo è una lingua molto diffusa, soprattutto nelle regioni dell'America centro-meridionale. A queste regioni sono destinati moltissimi programmi serali e notturni trasmessi da stazioni europee (Mosca, Varsavia) africane (Egitto, Sud Africa) e arabe (Libano, Iraq).

Nelle bande tropicali si trovano molte emittenti dei paesi del continente sud e centro americano dislocate tra la banda 3200 e 3400 dei 90 metri e tra le bande 4750 e 5090 dei 60 metri.

Alcune di queste emittenti operanti dall'Ecuador, dal Perù e dalla Bolivia hanno programmi nelle loro lingue locali come il quechua, che è una lingua parlata dalle popolazioni pueblo-andine; l'aymarà (lingua parlata nella zona Bolivia-Perù).

Le stazioni sud e centro americane sono quasi tutte radio commerciali, perciò hanno sovente molti nastri pubblicitari e la loro musica ne permetterà l'identificazione. Hanno inoltre la buona abitudine di annunciare spesso la loro identificazione, come per esempio quelle del Venezuela:

Desde Caracas,  Venezuela,  patria de el Libertador,  trasmite la Cadena nacional Radio Rumbos; o della Bolivia:

Radio Bolivar, en Ciudad Bolivar, patria de el Libertador, pais democratico de America y puerto de turismo en la America del sur. In entrambi i casi il Libertador è Simon Bolivar (1783-1830), l'eroe della guerra di liberazione dagli spagnoli.

 

ll francese

Anche il francese è una lingua importante per il "cacciatore" di DX. Parecchie piccole stazioni lontane dell'Africa (Costa d'Avorio, Togo, Mauritania, Senegal, Gabon, Rep. del Benin), lo impiegano ampiamente intervallandolo ai vari linguaggi locali. I trasmettitori di queste emittenti sono per la quasi totalità nuovissimi e hanno sostituito le vecchie apparecchiature che la Francia aveva impiantato ai tempi del colonialismo. Per alcune di queste stazioni esiste comunque uno scambio dei programmi con Radio France; queste sono: Martinica, Gabon, Guayana francese, Nuova Caledonia, Tahiti.

Il portoghese

La lingua portoghese non è solo la lingua del Portogallo e delle sue ex­province d'oltremare (Angola, Mozambico ecc.), ma è anche la lingua che si parla in uno dei più grandi paesi del mondo, il Brasile. In Brasile ci sono oltre 1000 stazioni che trasmettono sulle bande internazionali delle onde corte più importanti, il che significa che i brasiliani si possono ascoltare abbastanza facilmente in qualsiasi ora del giorno e della notte, specialmente sui 31 e 25 metri.

L'arabo

Un'altra lingua di notevole importanza è l'arabo, nella quale trasmettono parecchie stazioni africane e del Medio Oriente. In arabo trasmettono i loro notiziari verso Africa e Medio Oriente parecchie stazioni internazionali. Per la cronaca, anzi, la BBC inglese iniziò i suoi programmi per l'estero proprio con trasmissioni in arabo (erano i tempi della grande influenza britannica nel Mediterraneo orientale), trasmissioni poi estese a tutte le altre lingue più comuni.

 

I segnali d'intervallo e i segnali orario

Dato che non è possibile conoscere tutte le lingue e i dialetti, si può provare a identificare le stazioni attraverso altri tipi di segnali, per esempio i segnali di intervallo, come il famoso "uccellino" della RAI che anni or sono cinguettava tra un programma e l'altro, o il non meno famoso tamburo di Radio Londra che in Italia mantenne viva la speranza nella libertà durante la seconda guerra mondiale.

Questi segnali inconfondibili iniziano qualche tempo prima (anche un'ora) delle trasmissioni regolari e servono, oltre che per identificare la stazione, per sintonizzare bene l'apparecchio ricevente. Alcune emittenti dell'est (in particolare Radio Mosca, Radio Pechino e Radio Praga) usano trasmettere il loro segnale musicale d'intervallo dapprima a velocità lenta e quindi a velocità sempre maggiore fino a che non viene annunciato l'orario di inizio delle trasmissioni.

Ecco comunque i principali segnali d'intervallo. La Voce dell'America (VOA) ha come sigla una variazione sul tema del famoso motivo "Yan­kee Doodle". La BBC inglese ha come sigla il suono del Big Ben, la campana della Torre di Londra, mentre per le trasmissioni dirette in Europa la sigla è costituita dalle prime sei note della Quinta sinfonia di Beethoven, anche se pare che quest'ultima sigla sarà presto modificata. Radio Mosca usa per il servizio internazionale le prime dieci note del motivo "O mia lontana terra natia" (Shirok strana moya rodnaya), mentre per il servizio interno usa le prime dieci note della famosa canzone "Mezzanotte a Mosca". Radio Pechino usa le prime battute del famoso motivo "L'Oriente è rosso". La CBC (Canada) usa come sigla le prime quattro note dell'inno canadese "O Canada". Radio Australia e Radio Nuova Zelanda usano, come abbiamo già detto, rispettivamente il motivo "Waltzing Matilda" e il canto del bell-bird. Radio Vienna (Austria) usa il "Danubio blu", la famosa melodia di Strauss. Radio Kolysrael (Israele) usa le prime battute del canto nazionale "Hatikvak", suonate da trombe e seguite da un rullo di tamburi. La Radio Vaticana usa la melodia "Christus vincit", suonata da una celesta. Radio India di Nuova Delhi usa una caratteristica nenia indiana suonata con il sitar. La Radio sudafricana usa anch'essa il canto di un uccello locale con sovrapposta una chitarra che suona "Ver indie wereld kittie". E si potrebbe continuare.

Il World Radio &• TV Handbook riporta anche lo spartito musicale di ogni sigla, mentre il DX club di Radio Canada vende delle musicassette/cd  contenenti tutte le sigle musicali del mondo.

Anche i segnali orario, che danno l'ora locale della stazione trasmittente, sono di grande aiuto per rilevare accuratamente l'ubicazione della stazione emittente; basta confrontare l'ora locale con il GMT, cioè con il Tempo Medio di Greenwich, l'ora del fuso orario assunto in sede internazionale come fuso di riferimento. Ricordando che l'Italia è a + 1 ora rispetto al GMT (a + 2 ore quando è in vigore l'ora legale), -6 ore GMT nel segnale orario significano, per esempio, che la stazione deve essere in una località dell'America centrale; -5 ore GMT nel segnale orario di una stazione brasiliana significano che essa si trova nello stato dell'Acre, e cioè nella parte occidentale del Brasile; e così via. Occorre comunque tener presente che in vari paesi sono introdotte varie forme di "ora legale", normalmente solo d'estate ma talvolta anche in altri periodi o per tutto l'anno. Va ricordato anche che qualche paese (o una parte di esso) ha una differenza anche in frazione di ora rispetto al GMT; è il caso per esempio di Terranova (Canada) con -3,30 ore GMT, e del Nepal con + 5,40 ore GMT.

ORA LOCALE (in rapporto all'ora di Greenwich, GMT)1

Europa

 

 

 

Gibilterra

 

+ 1

 

 

 

 

 

Gran Bretagna (GMT)

 

0

 

Albania

 

+ 1

 

Grecia

 

+ 2

 

Austria

 

+ 1

 

ITALIA

 

+ 1

 

Belgio

 

+ 1

 

Jugoslavia

 

+ 1

 

Bulgaria

 

+ 2

 

Lussemburgo

 

+ 1

 

Cecoslovacchia

 

+ 1

 

Malta

 

+ 1

 

Danimarca

 

+ 1

 

Norvegia

 

+ 1

 

Finlandia

 

+ 2

 

Olanda

 

+ 1

 

Francia

 

+ 1

 

Polonia

 

+ 1

 

Germania

 

+ 1

 

Portogallo

 

+ 1

 

Tipo di stazione e tipo di programma

Un semplice metodo per stabilire la provenienza di un'emissione è quello di determinare il tipo di stazione emittente, cioè in pratica la sua potenza di emissione che può variare da un milione di watt per le stazioni di grande potenza ad appena 250 watt per le stazioni a carattere locale. Anche senza essere degli esperti, l'intensità del segnale in arrivo, la qualità della modulazione, l'aspetto tecnico del programma, ecc., consentono di individuare facilmente la stazione che si ascolta o quanto meno consentono di non commettere errori di valutazione troppo gravi.

Anche il tipo di programma è significativo. Se capita di ascoltare un programma religioso, questo non vuol dire che la stazione emittente sia necessariamente una stazione di religiosi, ma se il programma si prolunga per un'ora o più è probabile che lo sia. Se c'è la radiocronaca diretta di una partita di cricket è molto probabile che la stazione appartenga a un paese del Commonwealth britannico; similmente, un incontro di hockey su ghiaccio trasmesso in inglese da una stazione a onde medie dell'America settentrionale proviene quasi certamente dal Canada, paese nel quale l'hockey su ghiaccio è lo sport nazionale. Questi sono soltanto degli esempi, ma con un poco di immaginazione è possibile "scoprire" segnali rilevatori adatti a ogni evenienza.

Un rivelatore inconfondibile è per esempio l'inno nazionale che molte stazioni commerciali, statali o meno, trasmettono in chiusura dei programmi; la conoscenza dei principali inni nazionali (campionati del mondo, olimpiadi, incontri internazionali sportivi, visite di uomini di stato ecc. sono ottime occasioni per impararli) può essere utile all'ascoltatore di stazioni DX per la loro sicura individuazione.

 Inserti pubblicitarì e slogan

Certi prodotti che sono venduti solo in un paese sono ottimi rivelatori di provenienza quando sono pubblicizzati a mezzo radio. Per esempio la birra "Gran carica" è stata a lungo una caratteristica peculiare delle stazioni venezuelane, così come le "Rosas bandeirantes" sono state a lungo pubblicizzate nei programmi delle stazioni commerciali brasiliane.

Un altro rivelatore inconfondibile è lo slogan che parecchie stazioni usano assieme al loro nome. Gli slogan sono caratteristici delle stazioni latino-americane, ma anche quelle europee non li disdegnano: come abbiamo già avuto occasione di dire, Radio Luxembourg è "il juke-box d'Europa". Molto spesso lo slogan comprende il nome del luogo da cui proviene l'emissione, e poiché ogni stazione non può essere "la migliore del mondo", tanto per fare un esempio sarà almeno "la migliore stazione sui 90 metri a... town". Quando non si riesce a ricavare in altro modo il nome della stazione, lo slogan può essere di grande aiuto.

Nei comunicati commerciali o in altri annunci è possibile ascoltare numeri telefonici o prezzi vari, magari nomi di strade. Naturalmente è impossibile avere gli elenchi telefonici o le guide stradali di tutti i paesi del mondo; dalla lunghezza di un numero è però possibile dedurre la grandezza approssimativa della città in cui si trova l'emittente, così come un nome di strada può casualmente riuscire familiare e permettere di ricostruire la provenienza del messaggio. Con un po' d'attenzione, dai prezzi si può poi ricavare l'unità di moneta usata nel paese e quindi riconoscere l'emittente stessa, anche se non tutte le monete sono caratteristiche di un solo paese. Naturalmente tutti questi indicatori sono da considerare di minore importanza e vanno quindi usati con altri rivelatori più attendibili.

 

 

Notiziari e previsioni del tempo

Eccettuato il caso di notiziari compilati in sede centrale e destinati a una vasta rete di stazioni (è il caso, per esempio, dei "Giornali radio" della RAT), eventi e notizie locali permettono sempre di riconoscere la località in cui si trova l'emittente. Se la stazione è locale, è probabile che la maggior parte delle notizie siano in genere compilate in modo che il luogo dove si svolge l'evento venga menzionato all'inizio, prima dei dettagli, di modo che l'identificazione della stazione è molto facilitata. E da ricordare inoltre che molto spesso, assieme ai segnali orario viene trasmesso il nome della stazione emittente. Anche le previsioni del tempo vanno considerate alla stregua dei notiziari. Più stazioni commerciali ci sono in un dato paese, più numerosi saranno i loro notiziari meteorologici locali e sarà quindi più facile trovare l'ubicazione della stazione. Assieme alle previsioni del tempo, e anche in altre occasioni, è possibile sentire i nomi di aree amministrative: sono significativi non solo i loro nomi ma anche i loro tipi. Per esempio, nell'America latina qualche stato ha provincias (Argentina), qualche altro estados (Venezuela), qualche altro ancora departamentos (Colombia).

Repertori

Gran parte dei "rivelatori" che servono per individuare la località di una stazione DX (segnali di intervallo, slogan, comunicati commerciali caratteristici ecc.) sono elencati nei giornali e nei bollettini pubblicati periodicamente dai club di ascoltatori delle stazioni lontane (o DX-Club) che esistono in ogni paese. Alcuni di essi sono riportati anche nel World Radio &• TV Handbook, la Bibbia degli ascoltatori della radio.