La pittura non è altro che l’arte dell’applicare una sostanza colorante, chiamata pigmento, su materiali tipo tela, legno, seta, vetro, ceramica etc. al fine di creare immagini che rappresentano la percezione della vita dei vari artisti che le compongono.

La pittura e le varie tecniche

In base ai materiali utilizzati e agli strumenti, esistono oggi diverse tecniche pittoriche. Oggi la classificazione delle tecniche si basa soprattutto sulle diverse tipologie di superfici sulle quali vengono create le immagini. Una distinzione delle tecniche può essere sicuramente fatta in base ai supporti utilizzati: l’affresco o il graffito utilizza le pareti, la pittura con tempera utilizza la tavola, il pastello o l’acquerello la carta, su tela troviamo pittura ad olio, acrilica e tempera ed infine su stoffe in genere vengono utilizzate tecniche come il “batik”, l’acquerello e lo “shibori”. Oltre che alle superfici, le varie tecniche pittoriche si differenziano sia in base a diversi elementi che vengono mescolate ai coloranti (emulsioni, paste, resine) che in base agli strumenti utilizzati per l’applicazione del colore (spatola, pennello, punte, spray).
Altre tecniche pittoriche particolari sono di sicuro il mosaico e il ricamo. Il primo caratterizzato dall’utilizzo di frammenti di diversi tipi di materiali ( come pietre, vetro etc.) decorate secondo il disegno da realizzare e applicate su basi fino a completarne il progetto. Il ricamo invece non è altro che realizzazione di un disegno o ornamento su un tessuto utilizzando ago e filo.

Cenni storici

Dalla Francia provengono i più antichi dipinti, risalenti a più di trentaduemila anni fa e caratterizzati da pigmenti di colore nero e ocra rossa (pigmento naturale caratterizzato dall’utilizzo delle matite). Se pensiamo all’epoca primitiva, le prime superfici sulle quali venivano raffigurate scene di vita collettiva sono le pareti delle caverne, di case o dei templi. Nel medioevo, invece, si era soliti utilizzare dapprima la tavola di legno, per poi passare alla tela. Nel corso della storia, artisti si sono differenziati in base a diversi movimenti di espressione, ricordando ad esempio l’arte barocca, quella moderna, concettuale, contemporanea, povera, espressionista, gotica, futurista, realista, surrealista, simbolista, spazialista e tante altre ancora, tutte ritrovabili in opere oggi esposte nei migliori musei del mondo.

L’Ottocento è caratterizzato da alcuni movimenti artistici molto importanti che mutarono notevolmente gli usi, i costumi nonché il pensiero e i gusti del tempo. Nella prima metà del secolo domina, difatti, il Romanticismo, nella seconda il Realismo e quindi l’Impressionismo.

Il romanticismo e l’arte pittorica

Il Romanticismo è un periodo di grande trasformazione: grandi mutamenti portano al centro dell’attenzione la soggettività e la creazione individuale. Nel corso di quest’epoca viene considerato romantico chi mira alla rappresentazione delle emozioni in senso profondo e toccante e di tutto ciò che è irreale e fantastico. Le caratteristiche di un dipinto di epoca romantica sono prevalentemente l’uso di panorami della natura, talvolta anche violenti. Un esempio potrebbe essere l’opera di Friedrich “il viandante sul mare di nebbia” dove viene raffigurato un uomo di spalle che si affaccia su uno sfondo montagnoso pieno di nebbia: il significato sta proprio nella posizione dell’uomo che, essendo raffigurato di spalle, rappresenta l’inconscio e la parte più nascosta del suo essere. Questo dipinto incute paura e inquietudine e l’uomo appoggiato al suo bastone rappresenta l’illusione che ogni uomo si crea e coltiva per rendere la sua vita migliore.

Dal realismo all’impressionismo

Intorno al 1840 in Francia Nasce il Realismo, un nuovo movimento pittorico e letterario, basato sul Positivismo che usa e approfondisce la scienza per descrivere e spiegare la realtà che adesso viene descritta così come si manifesta senza caratteristiche surreali, quindi più cruda. Qualche anno più tardi dall’esperienze del Romanticismo e Realismo, che avevano rotto gli schemi classici, nasce un movimento pittorico chiamato Impressionismo, durato fino ai primi del Novecento. L’impressionismo eredita le caratteristiche di Romanticismo e Realismo e le fa proprie creando una corrente nuova che riscopre la pittura paesaggistica e l’importanza del soggetto, nonché l’attenzione volta al colore piuttosto che alla complessità del disegno. Particolare degli impressionisti era la loro abitudine di dipingere sempre in spazi all’aperto utilizzando una tecnica molto veloce che permetteva loro di completare il disegno anche in breve tempo. Lo scopo principale era di percepire lo spazio, la luce, il cielo e l’atmosfera così come si presentavano abbandonando gli spazi chiusi o gli atelier dove erano soliti creare i loro ritratti.